NgalSo Gangchen Labrang Calligrafia Tibetana stile Üchen di Bebel Franco

                                           

 

“Beauty never ends”

NgalSo Gangchen Labrang - Calligrafia Tibetana stile Üchen 

di Bebel Franco

Ho conosciuto Lama Gangchen Rinpoche a Sao Paulo a marzo 1993 quando è venuto in Brasile, il mio paese di origine, per trasmettere lì per la prima volta l’Autoguarigione Tantrica NgalSo. Sin da allora ho sentito con lui un grande senso di familiarità e successivamente sono diventata sua discepola fino a quando, nel 2000 mi sono trasferita in Italia per stargli vicino, ovvero per seguirlo nella sua straordinaria missione di aiutare e guarire me e gli altri e di diffondere il messaggio del Buddha sulla pace interiore.

 

Cominciai ad applicarmi nella calligrafia tibetana semplicemente perché desideravo imparare a leggere il tibetano. All’inizio mi sembrava un’impresa impossibile ma nel 2013 Lama Caroline preparò una dispensa per imparare a leggere il tibetano e Rinpoche ne dette a tutti la trasmissione orale (youtube 5 aprile 2014).

Seguì un corso: ‘Imparare il tibetano classico’ con Lama Michel Rinpoche e Lama Caroline e vi partecipai. Poi seguii, on line, un corso di calligrafia tibetana tenuto a San Paolo del Brasile. E qui assaggiai la magia della calligrafia.

Cominciai a esercitarmi da sola ma sempre cercando un insegnante. Lama Gangchen mi disse che dovevo essere un’autodidatta e che lui stesso mi avrebbe guidata. “You need self learning!” diceva. Dopo mesi di pratica con l’alfabeto, nel 2016, Lama Gangchen mi chiese di comporre la mia prima calligrafia con una frase di buon auspicio dedicata a Sua Santità Choktrul Trijang Rinpoche che stava per venire ad Albagnano.

 

 

Poi, sotto la guida del mio maestro di vita e di calligrafia, Lama Gangchen Rinpoche, preparai il mio primo mantra: OM TARE TUTTARE TURE SOHA. Nel 2017 ho avuto il privilegio di decorare, con le calligrafie dei mantra, le statue del Guaritori Supremi e delle Grandi Madri degli Elementi presenti nel Tempio del Cielo sulla Terra ad Albagnano.

Vivo la calligrafia come una pratica devozionale. In particolare mi piace realizzare ghirlande di mantra le cui sillabe ruotano intorno a un centro, così come si visualizzano durante le recitazioni tantriche. In questi ultimi anni mi sono applicata molto in questo tipo di opere e tuttora le realizzo, anche su richiesta di uno specifico mantra.

 

La grafia tibetana vede le sue origini a metà del VII secolo, quando il Re Sogzen Gonpo inviò il suo ministro Thönmi Sambota in India per imparare il sanscrito e poter poi tradurre i testi di Dharma in tibetano. E così ebbe inizio il tibetano scritto. Lama Gangchen diceva che questa lingua divenne sacra proprio perché nata per i testi sacri e poi praticata per secoli nel cammino spirituale.

Rinpoche diceva anche che, allo stesso modo, le lingue occidentali, se utilizzate ripetutamente per la recitazione di testi sacri, acquisiscono potere e sacralità.

La prima grafia tibetana è stata la Üchen, lo stampatello. La sua caratteristica grafica sta nel fatto che ‘scende’ da una linea superiore orizzontale, mentre le grafie delle lingue occidentali solitamente sono ‘appoggiate’ su una linea inferiore.

La Üme, invece, è la grafia tibetana in corsivo. Mentre la Lamza è la scrittura decorativa. Ci sono poi tanti altri stili nati nel corso dei secoli.

Vedo il mio lavoro come uno dei molti progetti artistici di Rinpoche, è lui a guidarmi.

La calligrafia tibetana è per me anche una pratica di auto-guarigione. Mi auguro che le mie calligrafie possano toccare il cuore di chi le guarda e che possano comparire al cuore di chi le medita. 

A Rinpoche devo, in questo percorso, la trasmissione dell’alfabeto, il continuo incoraggiamento a imparare, la guida durante il mio studio e le sue infinite benedizioni.

“Beauty never ends” mi disse Lama Gangchen mentre dipingevo i mantra nel Tempio del Cielo sulla Terra. Mi auguro che la bellezza dei suoi insegnamenti non finisca mai e continui a guidarci di vita in vita.

Bebel Franco

 

 

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